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Pubblicata il 23/05/2009
Lassù

Da lassù era tutto chiaro, era tutto così chiaro,
stavo nascosto, da dietro,
lo sguardo rendeva visibile ogni cosa
e mi perdevo nei particolari e capivo,
sentivo di comprendere il significato di ogni luce
e quello di ogni ombra,
di ogni vittoria e di ogni sconfitta.

Nudo, ero nudo lassù e potevo urlare senza vergogna,
piangere senza pudore, ridere senza paura,
parlare e poi ascoltare un mormorio di voci
che salivano piano distinte, discrete, sottili.

Persone con le proprie colpe tra le mani,
esibite con orgoglio, finalmente visibili, liberate,
nell’umile nudità del rappresentarsi,
in quella perfezione del difetto e dell’errore.

Rifiutando quel facile giudizio tronfio del tuo niente,
in quella molteplicità che permette di essere diversi, veri;
vieni qui al mio posto e dimmi,
dimmi cosa vedi di là, in quella luce.

Presto che sta facendo buio.

claudikant
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hai qualcosa di buono da dire..continua a scrivere, ma posta una poesia alla volta...dai il tempo di penetrare nel mistero della tua scrittura/anima...
ciao, benvenuto da deamor

il 23/05/2009 alle 18:07

...la poesia è dedicata ad Anne Sexton.

una per volta, d'accordo una per volta, d'accordo una per volta.
ciao.
a presto.

il 23/05/2009 alle 21:00

Interessante, particolare e molto bella questa tua poesia.

Ciao
H

il 23/05/2009 alle 21:24

In bilico tra il quaggiù ed il lassù, estraniato ad osservare gli altri , fuori dal tuo corpo ma non ancora in grado di vedere di là, in quella luce.......letta con piacere e riflessione
ciao
lilli

il 27/05/2009 alle 21:33