Un vento azzurro
spargeva sull'isola abbagli di sole,
lei raccolse rami di mimose
sui sentieri per Matermania,
e si asciugò la schiuma dell'oceano
che digrignava i denti
in fondo all'anima ferita.
All'orizzonte si stagliava ancora
l'impronta della mano,
nel gesto disperato dell'addio.
La nebbia fredda di Lubecca
diradava nei voli alti delle rondini
impazzite per il nido vuoto di carezze,
ma presagiva già nuove stagioni
dal colore acceso di rose e di ginestre.
Nella casa bianca sulla roccia
si specchiò nel cristallo di occhi di cielo,
strappandosi dai capelli fili grigi
di una antica malinconia,
per indossare un sorriso ,di giovinezza,
nuovo.
Nel tramonto che si tingeva di notte,
la barca raccoglieva i sospiri degli amanti,
i flauti suonati dagli antichi tritoni delle grotte
accompagnavano la voga dei due pescatori di stelle,
protetti dai tre guardiani di pietra,
sotto il cielo di Capri.