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Pubblicata il 07/05/2009
Hanno colato sghembi cementi
nella cruna di una distesa
accorciata, spianata
ingolfata di pece.
Dove brulicavano dita
rampicanti d'edera e cespi
su fronde smeraldine danzate
da guizzi in versi d'esserini
più puramente vivi di noi
e senza il morbo nero
della distruzione.

Cadono al suolo
in grami tonfi
le linfe recise
di rose selvatiche
e bacche asprigne
e nodose cortecce
e nidi dalle piccole gole
ora mute, estinte
nei palpiti abbattuti.

Lo schianto
è un cielo aperto
di voli liberi
che crolla dentro
una gabbietta vuota.
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brava! splendida costruzione poetica

il 07/05/2009 alle 13:24

che bello leggere i tuoi versi, la natura violata da sghembi cementi emette silenziose grida di dolore.complimenti
un abbraccio
lilli

il 07/05/2009 alle 13:36

sapiente scrittura, la tua, sui mali del mondo, con una chiusa fantastica...
Un abbraccio
ax

il 07/05/2009 alle 13:59

Molto bella, realistica e scritta in modo ammirevole.
I miei complimenti
helan

il 07/05/2009 alle 16:00

Grazie! :-)

il 07/05/2009 alle 18:26

Grazie del bel commento, ricambio il tuo abbraccio, ciao.

il 07/05/2009 alle 18:28

Grazie carissimo, già dici bene, "i mali del mondo", una povera terra così sbranata senza alcun rispetto dall'uomo...Un grande abbraccio a te, ciao

il 07/05/2009 alle 18:30

Grazie Helan, molto gentile, ciao!

il 07/05/2009 alle 18:31

Mi piace molto il tuo modo di scrivere,profondo e denso di belle immagini.
Un abbraccio
Plotina

il 07/05/2009 alle 19:43
Jul

Bravissima Ars, un volo pindarico di ali eleganti e regali.
Jul

il 07/05/2009 alle 20:42

Grazie mille! Ciao, un abbraccio, a rileggerti...

il 08/05/2009 alle 18:07

Grazie di cuore carissima Giulia, un abbraccio!

il 08/05/2009 alle 18:08