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Pubblicata il 28/04/2009
I miei versi più rabbiosi
li butto su per aria
quando questo soffocante
vivere mi stringe alla gola,
li calpesto quando scendono giù
come frecce a riaprire ferite
che non si rimargineranno mai.

I miei versi più esaltati
li butto ai tuoi piedi di questo
stanco e vecchio Amore,
li tengo uniti col fil di ferro
che mi sega l'anima
e la tiene prigioniera.

Poeta balzano
malato di morbosa fantasia,
di quella incapacità di essere
pratico,
rovescio palate d'assurde parole
sopra a chi mi capita a tiro,
oso parlare di Dio
della Sua Legge
di Sua Madre
quasi fossi un seguace di Savonarola.

Credo nella Terra Promessa
dove scorrono fiumi di latte e miele,
dove le lacrime solforiche del Dolore
non possono più scendere giù,
di mio Padre che se anche non l'ho
mai conosciuto
mi perdonerà
come io ho perdonato a mia figlia,
poi
mi perdo momento dopo momento
nella mia distruttiva commiserazione
e scendo all'inferno
dove mi punisco per tutta quella
FELICITA'
troppo cercata e troppo desiata.
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continua a versare "palate di parole" su di noi, che ti leggiamo sempre con ammirazione e condivisione!
un carissimo saluto
lilli

il 28/04/2009 alle 13:37

I tuoi versi non sono mai rabbiosi......esprimi solo quello che fa male tenere dentro, ma fai molto bene a fare cosi'.......e poi continua a parlare della terra promessa.....che, a volte, hai già incontrato qui' in tutte le cose belle che hai avuto e che avrai ancora, quando incontrerai quella vera,dove scorrono fiumi di latte e miele.
Ciao
Plotina

il 28/04/2009 alle 23:49

ottimi versi, col cuore in mano, a rosolare...

il 29/04/2009 alle 15:02