Questa terra rende frutti
come madre che da vita all’uomo…
Ecco le lontane fertili bellezze
del suo manto bruno
nell’ incontro tra piogge ed aria
come agli antipodi di un sogno
come lo strazio di un gabbiano
come te…
come sfiorare le tue nivee labbra!

E poi ancora qui …
d’innanzi alla giovane crepa di un albero
che vita riafferra
al fischio del vento nuovo
che arrossisce al sapore del cielo…

Madre delle nostre origini
chiarore di linfa e simbiosi…
siamo apostoli di un altare senza pianto
candele indomite agli occhi di un respiro
Rieccoci ancora ruscello e roccia
Alfa e Omega…
figli di un mondo che alba rivuole…

***

Torneranno le albe rosa a fecondare zolle sterili
E crescerà nuovo grano per la fame dei popoli
Ruscelli saltellanti d’azzurre acque
Scivoleranno sui greti disseccati
Gli ulivi saranno ancora sentinelle
del meridione dimenticato
e come a un richiamo ineludibile
torneranno rondinoni a fare girotondi
intorno ai campanili..
la rana graciderà rumorosa nei piccoli stagni
ricolmi di girini,
i poveri spigoleranno frutti dalle ramaglie di spighe
e madre terra emanerà afrori di fertili sospiri
e nuvole biancocelesti percorreranno cieli
sarà alba primigenia,
sarà vita novella,
tornerà un eden rinnovato
come un arcobaleno iridescente
come un arco di pace che unirà i confini dispersi
sarà Alfa e Omega privi di distanze
da percorrere con sguardi di bambini.


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Francesco Luca Santo & deamor