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Pubblicata il 27/04/2009
Nel profondo di me stessa una pena d’amore mi opprime
e attendo sulla soglia che la luce di un’unica stella
plachi la pena,che m’inaridisce l’anima,
e che una fonte lontana riempia il mio calice vuoto
d’acqua cristallina, che sciolga l’amarezza del cuore.
Ansiosa evoco l’infinito,
che puro si offra alle mie mani,
nell’attimo raro in cui l’oblio stende
il velo pietoso su amari ricordi,
e riempia il mio cuore di gioia infinita,
prima che il vento impietoso riporti nella foresta di pietra
la mia anima,
dove, con le spalle ricurve ed i piedi feriti,
vago solitaria, durante le mie notti inquete
in cui, senza mai fermarmi, inseguo la speranza,
di chi vuole speranza,
che brilla in quell’unica stella
che ancora nel cielo
si ostina a brillare.
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mi associo al commento di ulisse e al bel riferimento alll'insuperabile jacques brel
ciao
lilli

il 27/04/2009 alle 17:47

Bella, un pò diversa dalle solite, ma bella.
Un abbraccio
helan

il 27/04/2009 alle 18:25

Certo non importa ne' il tempo, nè la disperazione e nemmeno l'inaccessibilità della stella...... ciò che è importante è lottare sempre per inseguirla.
Ciao e grazie del passaggio
Plotina

il 27/04/2009 alle 20:07

Si è un pò diversa perchè quando l'ho scritta ero meno serena.......
Un abbraccio
Plotina

il 27/04/2009 alle 20:10

Grazie del commento ed anch'io trovo insuperabile jacques brel.
Ciao
Plotina

il 27/04/2009 alle 20:13

Come direbbero Siddharta Gautama e Socrate, quella stella è dentro di te.
Un caro saluto
Ax

il 28/04/2009 alle 07:27

E da quella stella noi tutti dovremmo lasciarci illuminare......
Grazie del commento.
Ciao
Plotina

il 28/04/2009 alle 09:19