Non è un uomo
che scrive parole
troppo lontane
da ascoltare
e che legge tra le stelle
per smembrare un dolore
nelle danze di galassie in festa
e che sempre dal cielo
una risposta ha atteso
che mai
mai
giungerà come un sollievo.
Non è un uomo
quello perduto
tra svettanti meraviglie di bellezza
che dall’Universo s’alzano
per sempre distanti
dall’affannato
brulicante
scoglio terrestre.
Non uomo.
Solo un bambino.
Gloria
dell’umile innocenza
vero pastore
delle greggi stellari.
Nel sogno mi guida
e senza dolore
gli occhi consumo
sul poema incantato
della creazione...
Smarrito tra il fulgore di universi
ora desidero
d’essere anch’io una stella.
Unica mia salvezza.