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Pubblicata il 22/04/2009
per troppo tempo feci finta di non esser quel che ero, celandomi dietro i panni un coglione qualunque, con un qualunquissimo lavoro in uno squallido market della carne e con banalissimi problemi di coppia derivanti dall'isteria della mia compagna che più che compagna ormai era diventata un'incrocio tra un pittbull e una mestruazione atomica..dunque decisi che per quella sera avrei chiuso la porta di casa alle mie spalle, doppia mandata, e sarei andato a trovare i vecchi amici del circolo per una sana e rievocativa bevuta in onore dei tempi dell'università, 10 anni addietro più o meno.
e così feci.
mi ronzava ancora la sua voce nelle orecchie nonostante fossi quasi arrivato al "covo", così lo chiamavamo all'epoca, che strillava:
- che cosa pensi di fare?
-di lasciarmi a casa da sola?
-se esci da quella porta non rientrare mai più!
-hai capito?
... ma vaff.....!gli avrei voluto dire, ma mi limitai a dire:
- si, dai nn ti innervosire che ti sale la pressione e ti parte un embolo, ci vediamo dopo, non tardo..ma vaff..... era quello che avrei voluto dirgli veramente...
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