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Pubblicata il 20/04/2009
C' è una giovane donna
prigioniera dei colori
immersa nell' odio più antico,
nella punizione più atroce,
vittima dell' amore,
dei suoi polpastrelli colorati,
di frustate, lividi,
sola con le sue lacrime sorde.
Se guardate i suoi occhi
ne capirete l' innocenza,
le prove dell' intuizione
sono il contrario
della verità,
ma l' età, l' essere donna
sono la verità.
Non si è minori
per nascita o censo
si è giovani
in ogni cielo del mondo
nelle idee più lontane,
nella pittura, nel sogno
in ogni istante di vita,
ci vuole un' altra speranza
l' illusione non dovrà mai finire,
lasciate che Delera Darabi
continui il suo viaggio tra noi.
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Non c'è pietà in Iran per chi è considerato colpevole, soprattutto se questo è una donna, spero che si salvi la giovane pittrice;
in ogni istante di vita,
ci vuole un' altra speranza
l' illusione non dovrà mai finireciao
lilli

il 20/04/2009 alle 19:54

Ho scritto queste parole di getto, è stato un atto a cui non mi sono potuto sottrarre quando ho visto in fotografia quel volto. Poi mi sono accorto di aver cambiato anche il nome da Delara a Delera quasi a cercarne una familiarità. Non ho elementi per giudicare la colpevolezza o l' innocenza ma dare la dignità e la speranza sono un nostro dovere nei confronti di chi non è in condizioni di libertà. E il peso per le donne e i minori è un peso insopportabile. E non li dobbiamo lasciare soli.

il 21/04/2009 alle 08:44