Fioriscono alghe
dalle tasche di pietra,
i capelli disciolti
dai nastri luttuosi
fluttuano libertà sconosciute.
Un luccio d'argento
infila scaglie di luce
nei respiri affannosi
ed ingemma il candido collo.
Le scarpe,
barche senza timone e senza vela,
discendono la corrente
ed annusano già
il richiamo del mare.
La spada di fuoco di un raggio di sole
trafigge l'immobile buio,
spezza l'incantesimo
di sbarre dorate
che incatenano il cuore,
l'urlo non più trattenuto,
come un sasso piatto scagliato
rimbalza sull'acqua,
risveglia concentrici suoni
che devastano il silenzio
di inorridito dolore.
dedicata a Virginia Woolf.