L’uomo della croce
(Passio vitae…)

Per pochi denari il tradimento si è compiuto
ed il rimorso s’è appeso ad un albero
nonostante fosse stato perdonato.
Calata è la tenebra oscura
che ha rinchiuso i seguaci
nella profondità della paura
di non poter più rivedere la luce
dopo la sconfitta della vita
dell’umano messo in croce.
Dopo l’ultimo lamento
il re dei re ha reclinato il capo
e colpito poi da lancia al costato
per constatar che tutto fosse finto.
Il volto che sempre donava sorriso
fino alla fine è stato deriso
e raccolto nella smorfia dell’ultimo dolore
l’animo è salito all’altare.
Infondendo paura universale
cupa luce or sovrasta il cielo
lampi e tuoni spaccan il silenzio
portando alcuni a constatare
che ciò che era stato detto
racchiudeva pura e santa verità
ed il fuggi fuggi è generale.
Fedeli piangono ai piedi della croce
avendo l’animo rattristato
per la perdita ed il dolore
alzando al funereo cielo
pensieri avvolti da sguardi traditi.
Aveva detto che in tre giorni
il tempio una volta demolito
sarebbe di nuovo stato ricostruito
ma alle sue parole nessun ha dato peso
scambiandolo per matto.
Lui or se n’è andato
la storia è come se fosse in quel giorno finita
dopo che la consegna è passata alla morte.
Ma di tempo dal giorno di ieri ne è passato
or nella ricorrenza ben sappiamo
cosa volesse dire con quelle sue parole.
Ai piedi di quella croce
in cui si è immolato l’uomo dell’amore
guardiamo alla vita con più serenità
anche se afflitti da cause di dolore
perché or più che mai sappiam
che passati quegli oscuri giorni
in cui la luce nel cuor ha faticato a rimaner accesa
l’animo sarà messo nelle condizioni
di poter gioire e guardare all’orizzonte
il raggio del nuovo sole che a tutti dona la vita.
E sentendo in noi ancor battere il cuore
ed i nostri occhi la luce di nuovo vedere
di per se è già una gioia infinita
che senza condizioni ci offre la vita.
Nilodan Gi.Pi. (l.g.p.)
9/04/2009

Poesia scritta x il forum di..
"Seconda stella a destra"
in occasione della ricorrenza del Venerdì Santo.