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Pubblicata il 06/04/2009
Ultima,separata
ai bordi di un fitto canneto
alto e vigoroso,
penalizzata dalle radici
d’una pietra
un ancor esile canna
s’innamorò
d’una splendida rosa
che in ricambio l’inondò
d’estasiante profumo

Tirò il vento e la piegò
infinite volte ma non arrivò
ad abbracciar il fiore rosso fuoco
e avvizzita nel dolore si rassegnò

Mentre altre canne la deridevano,
passò un contadino
a far pali sostegno di vigna
e con roncola tagliò quelle
in vanità di maestosità d’altezza

Forse accarezzata da più sole
la superstite creatura
in scarto d’ogni evento
dopo alcuni giorni
a uno schiaffo di bora
si curvò improvvisa e con stupore
si trovò sopra la rosa e la baciò

Complice anche il fato
vinse l’amore
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Da:Pensieri Alternativi
www.santhers.com
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Bellissima. Una favola dolce.

il 07/04/2009 alle 17:56