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Pubblicata il 04/04/2009
E’ una strana giornata.

Penso sia mattina
ma non riesco a svegliarmi,
mi sento bene e leggero
ma non riesco ad alzarmi.

La porta s’apre e si chiude,
qualcuno adesso mi vede,
sento gli uccelli cantare
ma nessuno qui accanto sorride.

Sono avvolto nel letto
tra milioni di viole
e in alto sul tetto
c’è una croce di sale.

Dallo spigolo del soffitto
vedo un corpo straniero,
un sogno distrutto,
l’anima del pensiero.

Ho finito di soffrire
e volo lontano,
ho finito di amare
e di stringerti la mano.

Non piangere cara
se adesso ti ho lasciato,
vedrai, ci rivedremo
tra i fiori di qualche prato.

Non so dove sto andando,
non so che cosa sia
ma vedo un sorriso
in fondo a quella via.
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Veramente una strana giornata o un sogno...
Comunque...gradita
Buona domenica
helan

il 05/04/2009 alle 07:29

Pregevole raffigurazione di un concetto molto difficile da rappresentare con parole umane. Questo distacco sereno che non sa dove va ma sa che vivrà ancora e che potrà ancora contattare chi gli è stato vicino. Ritengo che questi versi abbiano un forte valore oltre che formale anche fortemente spirituale. I miei complimenti. Giorgio

il 05/04/2009 alle 08:24

Condivido in pieno il pensiero di verdefronda,talmente tanto, che non ho altre parole da aggiungere se non quelle di bravo e profondo.
Un caro saluto
Plotina

il 05/04/2009 alle 13:42