Sedendo su un fisso pensiero che
espande lento il suo manto, quando
emergono luci scarse e poche,
io agisco di istinto, aspettando.
Ricerco vivacemente distrutto
La forza che mi aspetta nascosta,
E se quello che mi duole è il tutto,
So che attendere non è risposta.
Perché se al silenzioso singulto
Vedo medicine solo lontano,
Intuisco ch'al tal viver mozzo
Non aderisce il mio voler sano.
Voragine soccombe sotto di me:
a colui che giù mi vede star sotto
tento l’ afferrar d’una man che teme,
ma ‘l legam cade, e non per tratto rotto.