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Pubblicata il 03/04/2009
-Capitano Gambino, viene il giorno che ci ha annunciato;
c’è bonaccia in camerata, tanti sono silenziosi,
coi profili costipati; ma mi dica, è poi deciso?
Già s’approssima Dicembre, che il maggiore Valtinelli
messo in casa, sgriderà la cameriera.
Non ci vuole un po’ pensare?
-Caporale Argatti, sei per prima cosa un buon amico.
Spacchettare le diana che mi offri in refettorio,
fare la conta dei buchi del mansardino, quelle sere
che solo la neve sta di piantone, è il ponte più difficile
per cui ricominciare. Certamente che potrei pure avanzare; ma un cappello più bardato, stonerebbe la mia testa nuda.
-Capitano, so che lei è modesto di natura,ma mi arrischio a domandare; forse c’entrano le lettere che riceve il lunedì, col fregio in mariposa e intestate “al mio Crumì”?
-Te lo dico da un annetto; qui non vale altro affetto, che quello di Maria Elena.
Sposarla è il primo grido di fanteria.
-Allora, all’amore e al suo futuro, capitano!
- Argatti, si, brindiamo!

Polvere di rose,
la sposa non più pesca
si è svestita del grembiule.
Ha la cena coi democratici,
i voti da affiancare.
La rata del cucinotto scade di trentuno,
la tredicesima non l’hanno più sbloccata.
Le ho scordate le figurine, torna di là a giocare!
Quel grosso schermo resta al buio.

-E allora i due caffè’? Capirai, Giulio,che il servizio qui è messo male.
Hanno ormai le macchinette, e guarda, manco le sanno usare.
Noi vecchi gladiatori, con le nostre caffettiere!!
La bellezza d’ogni chicco da tostare, l’aroma che scuoteva le narici ai camerati,
era proprio un’altra storia.
-Quant’è vero caporale…non c’è sfarzo senza un costo da accettare!
-Sono maggiore adesso, te ne sei accorto.
Prendi, dai, Gambino, t’offro una diana sempre buona.
- Non la voglio, non riesco.
-Mi stupisco di vederti così emaciato, Giulietto; come sta la tua signora? E quel lavoro, lì dov’era, alla Mensa Del Ferroviario?
- Stanno bene, si figuri. Lo sa, maggiore Argatti, prendo un treno che torna su a Milano.
-Ah, lasci dunque la Sicilia; pure io sai, non che vada male…
-Vado si, ho un polmone da fare operare,e un mese o due, da sopportare.
-Vuoi che parli col primario Ragalini?Ne risolve di brutte gatte.
Ha operato sai il ministro della pubblica istruzione, di quell’ernia vascolare.
-Argatti, grazie tante, faccio da me; sono sempre un capitano.
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