The Queen is dead, God save the Queen!
Giubileo della regina
Il pensiero corre all'odiata Albione
I boulevard trionfali sono ancora preda a cortei festanti e spettacoli di musica barbarica
La regina, spilla al naso, che canta nuda
Johnny Rotten si guarda allo specchio
È invecchiato peggio di lei
Viva la regina, la regina è morta
E la Chiesa continua a spillare i miei soldi
Sassoni di merda
Intanto le vecchie aule sacre sono preda d'uno sparuto gruppetto di grassatori
Bardati di strani velami mussulmani e di tutti i nuovi segni della deboscia,
Essi vanno suggendo il denaro pubblico e la vita e il bene a noi umani cittadini
Per allestire parate ridicole e assurdi banchetti
La loro simbologia è inesplicabile
Il martello, la grappa, la fenice e la torre, sono un uni***** finché si tratta di dichiarare al loro avversione alle buone regole di vita
Li sento ridere
Costoro m'inquietano - la pluralità e la folla, en passant, danno loro il quotidiano obolo di gloria
E così è questa la sinistra?
Essi diffondono da sé le proprie disinformazioni - chi mi assicura che non è la Pravda quella che sto leggendo?
Pare che i fermenti del sudamericano ritmino la moda quest'anno
Lasceremo loro organizzare le grottesche sfilate?
Il cuore del popolo ama i pagliacci
Li si vede bazzicare per i più aperti campi
Hanno creato, con l'aiuto di spente ambizioni babilonesche, uno spettacolare diorama per la pubblica dissacrazione
Ove si compirà il sacrificio dell'Agnello, come ogni anno
Per me, è troppo
Portino almeno la vodka
Ballo:
Baudelaire, dandyvestito
Si fece gli scontri del Quarantotto
Qualche vecchio invornito
Ricorda ancora del Sessantotto
E alla Comune di Parigi
Sotto i cieli e i tetti grigi
Già pisciava contro un muro
Il poeta Rimbaud Arturo
E nei loro cessi lustri
I reduci del Settantasette
Dopo sei o cinque lustri
Si trastullan di pugnette
Ma dove sono i ribelli
Del Duemilauno?
Mi volto, li chiamo
Non vedo nessuno
Bad poetry is the only salvation