Non guardasti più avanti, né arretrasti.
Irriducibilmente ferma nei passi.
Valida corazza è l’intelletto,
virtù che non pesa, in quanto
non fede arbitraria.
Ti riuscì di sovrastare
i colonnati del cielo,
salendo la corda che
si addice agli umani.
Fosti consorte e sorte di conoscenza,
senza mediazioni di dio;
tu e l’affresco di un mondo,
che si racconta da sé.
Ma cosa vuoi, la natura che non
demorde è anche quella che non morde;
difatti, a che serve la ferocia,
quando il meglio che si può,
è sapersi gustare l’avanzata
di un’onda?
Quelli che tengono le croci in petto
loro si, s’accalorano in dispute
che chi ha maturata coscienza
non si sognerebbe mai d’intaccare;
la pienezza del sé,
della libera vita in libero vivere.
Essi stessi poterono così sfregiarti, bruciarti donna,
per come consuetudine l’invogliava.

Il mantello che ti elesse seguace del vero,
fu torto in terra e svenduto come straccio;
se fossi stata sul Golgota,
spiriti spauriti ne avrebbero scaturito
ciascuno un coriandolo di stoffa,
per poi avocarne in massa
l’intera appartenenza.