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Pubblicata il 02/04/2009
Dimmi
perché devo chiamarti VITA
se dentro hai il seme della
MORTE,
se dentro hai affetti rubati
strappati
estorti
e Dolori grandi come l'oceano
e così tante lacrime come rivo
tumultuoso
e cieli pieni di dubbi
e precipizi ricolmi di peccati...

Non dirmi che è mia colpa,
mia colpa
mia grandissima colpa,
lo sai che sono racchiuso qui dentro
a questa statua di creta che mi
imprigiona,
ad un corpo che ha mille bisogni
mille voglie
mille tentazioni:

Perché Padre non hai dato anche
a me quelle due ali?.
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Un accorato appello al Padre il tuo, ma noi, purtroppo, dobbiamo vivere questa vita con tutto quello che comporta dolori e gioie e fare sempre
la Sua volontà, questo lo sai bene anche tu.
Ciao
helan

il 02/04/2009 alle 22:14

La trovo eccellente, bellissima, profonda,
cristianeggiante al punto giusto, sincera,
sgorgante da un'anima di poeta...
Come sai apprezzo molto la tua poesia,
questa particolarmente.
Cari saluti
Y

il 02/04/2009 alle 23:39