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Pubblicata il 01/04/2009
Pasqua a Saviano

Sguardo intinto di nero, fumo d’inchiostro
luce ferma senza riflessi
rassegnata consapevole smorfia
arrampica il golgota
da cui passerà il destino, il suo..

Quello di altri da quelle pietre
non è scampato , sepolto e scordato li sotto
o ancora li a spartirlo tra sale e morchia.
La pasqua a venire non allontana
il calice di fiele riempito stilla a stilla ,
con quanto veleno
si contenderanno il diritto d’autore sulle sue vesti.

Non il destino, ma la sua volontà
e noi che abbiamo bisogno di eroi e di pazzi.
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Guarda che non è il pesce d'aprile..sono prorio io il primo a lasciarti un saluto qui.

il 01/04/2009 alle 09:47

parole che risuonano come graffiante monito e lacerazione interiore per il male che mina alla radice gli esseri umani, cercando di colpire eroi e pazzi... e poeti.
Un caro saluto
Axel

il 01/04/2009 alle 12:11

Mi fa piacere Vitale che tu sappia come e dove scovare i miei versi, anche questi forse un poco ostici.
Grazie Sergio

il 11/04/2009 alle 05:29

Eroi, pazzi poeti e navigatori, ai santi c'è qualcuno d'altro che ci bada..
Come sempre contento di trovare segno della tua lettura.
sergio

il 11/04/2009 alle 05:32