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Pubblicata il 28/08/2002
Domani verrò da te, Amore,
e come ogni volta, la notte
sarà dolcemente inquieta;
sarà, come sempre, inevitabile
immaginarti, giocare
nel mio sogno e cercare

d'indovinare come ti ritroverò,
dopo questa breve eternità,
dopo questo limbo, in cui l'attesa
è stata atroce, in cui ogni sera
ho stretto i pugni come un bimbo,
dicendo adesso riapro gli occhi
e sei già qui,

di capire se sei la stessa
che ho baciato ed abbracciato
stretta, mentre una tempesta
di pensieri mi diceva
di non andare via, e mi perdevo
nel tuo viso che teneramente
annegava in un'inarrestabile
malinconia; se in questi giorni
volati che nel vento scappano
accorciandoci la vita,
ma con le ore immobili
come statue inanimate, sei cresciuta
troppo in fretta o troppo lentamente,
e sempre prego di non trovarti differente

di capire se nella direzione
in cui viviamo insieme,
il Gran Sentiero della vita
si è discostato troppo o se tu
oppure io, abbiamo preso un bivio
imprevedibile e al sorgere
di un nuovo giorno
ci ritroviamo a distanze incalcolabili,
rischiando di scoprirci irraggiungibili;
ma so che ad ogni svolta,
se ci perdiamo, con la stessa voglia
di ricostruirci e ripararci,
ci ritroviamo, inseparabili

d'indovinare se sarai più bella
e con i riccioli di fuoco,
mia calda principessa infreddolita;
chissà se il freddo non sia
una tenera invenzione
per farti abbracciare sempre
e con passione... poiché sulle mie labbra
la tua pelle brucia e il tuo seno scotta,

di sognare che la notte a un tratto,
interrotta da una turbolenza
spaziotemporale, ci porti in mezzo
a un prato in fiore, non più disegno
o quadro, ma profumato e tiepido,
reale, e noi due soli a far l'amore,

Aspettami, Dolce Regina Innamorata,
colora di dolcezza il tuo sorriso,
e porta nel tuo bacio tutto l'amore,
il desiderio, la forza, l'universo,
ed ogni fiore, porta il profumo
dei nostri sogni, donami nel tuo
bacio il tuo sapore, che sa di buono,
che sa di te
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