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Pubblicata il 31/03/2009
L’illusione ha il suo termine
Ed il suo termine è il mio.

Già consegue la nave le onde quando
Io sol semplice senz'arme mi struggo
in dolorose rocce di rosso or che
ciò ch’è immenso piccolo punto diventa.

Ma
Già mi preda con la vela il vascello
Del respiro l’aria e sicura fugge finché
Io in sospiro m’estinguo in ultimo soffio
quando lo scafo buca la schiuma ed
Io ormai feroce spuma sanguino densa, e
afferro che

L’illusione autorizza la vita
Ed io mi condanno all’inganno.

È la rete in cui cado l’intreccio perfetto
In cui mi spinge il sogno profondo
E già non mi accorgo della ragione
Perduta che tanto è luce quello che tengo
Dentro sicuro protetto da infiniti pensieri
Sfuggiti al mio vaglio e vaganti
Liberi in un universo che io costruì.

Punte a volte di senno in ritorno io vedo
Coperte di fosco che gridano mute pericolo
ed intuisco vedo attendo ma non evito
Incurante di quello che posso e devo fuggire.
Ma rieccomi confuso a guardare senz’occhi
Il mondo che io vivrei con due cuori.

Uno è il tuo.
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settecentesca. Bella.Spesso l'ullusione conta più della realtà.

il 31/03/2009 alle 15:50