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Pubblicata il 29/03/2009
Ho appeso la mia penna al chiodo
che confusione le mie idee
come una nave senz’approdo
in balia di mille maree

non riesco più a tirare fuori
dalla mia mente niente ormai
non vedo più tanti colori
ma in bianco e nero solo sai

sarà stanchezza allora penso
cercando di tirarmi su
dall’apatia che più non scanso
e che m’affonda sempre più

sarà che sono arrugginito
nel cigolio dei miei pensieri
e che mi sono un po’ perduto
dentro un domani e qualche ieri

sarà non so nemmeno cosa
ma resto li a fissare ancora
quella mia cara penna appesa
non credo sia la sua dimora.
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in primis Andrea felice di rileggerti ,in secondo la poesia è un sospiro ,alita nel vento stati d'animo compreso il momento statico di ascoltare il vuoto,bella ma se sei qua vuol dire che la penna è scivolata leggera sul foglio ,un abbraccione ,care

il 29/03/2009 alle 19:59

grazie carissima Cate,un affettuoso saluto

il 29/03/2009 alle 20:20

come vedi amico, sei riuscito a schiodarla...quella penna ed anche il tuo cuore...vedrai, la primavera farà il resto...un caro saluto,
anna

il 30/03/2009 alle 07:16

grazie cara Anna sei dolce come una pastiera,un affettuosissimo saluto.

il 30/03/2009 alle 08:38

No, non è la sua dimora...prendila e fanne l'appropriato uso...le Belle Penne non vanno appese ma devono donare Bellezze...non credi?=

il 01/04/2009 alle 16:25

grazie caro amico ci proverò,saluti.

il 01/04/2009 alle 17:05