PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/03/2009
Abito troppo stretto
di quattro misure in meno,
che ingessa
soffoca,
che non ti lascia respirare,
che tira da tutte le parti
e ti scopre anche l'anima...

Tristezza
treno preso in corsa e per
sbaglio
che non sai dove porta,
scompartimento desolatamente vuoto
dove sei solo con te stesso,
dove non puoi scambiare parola
dove entri in quella galleria buia
che non ha più via d'uscita...

Tristezza
cane fedele accucciato fuori
della porta,
occhi vuoti ed inespressivi,
che raspa,
che falsamente ustola perché
lo si lasci avvicinare al cuore
indifeso...

Tristezza
e non ti accorgi che è come spina
mentre stai cogliendo uno stanco
ricordo
e che piano piano cammina sino
a raggiungere il precipizio della mente...

Tristezza
che germogli sull'arido e desolato
terreno del Dolore,
che alimenti la cicuta della disperazione,
che soffochi la voglia di resistere e di vivere
e fai seccare lo stelo della rachitica speranza,
anche oggi cerchi di farmi bere un tuo sorso

oggi che è il quattoridici di giugno.
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Capisco che il 14 giugno è una data triste per te,
in questi momenti non bastano parole per alleviare
la tristezza, essa si consuma da sola dentro il
cuore fino all'oblìo.
Un caro saluto
helan

il 26/03/2009 alle 13:23

Tematicamente triste,
stilisticamente ineccepibile,
adoro questo genere di poesia
che non lascia scampo al dolore,
lo trita e lo manda giù a bocconi,
come la tua velenosa cicuta.
A presto Gianni
Y

il 26/03/2009 alle 21:24

stilisticamente buona. La vedrei accompagnata dalle note di una musica alla De Andrè.
Complimenti
*****

il 28/03/2009 alle 08:13