E' freddo anche l'oggi
l'antico sole declamato
indossa abito d'inverno
sferraglio le mie ossa
verso nord
lasciando i colli
preda delle nevi
vorrei dormire
vagare occhi chiusi
in preda al mare
ma è forte lo stridìo delle rotaie
quasi sofferto
grida all'insofferenza
vede la differenza
della sua pelle nera
e mentre sale
incuba speranze
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Sono sospeso tra il limbo
della terra
ed il silenzio
di una freccia rossa
che naviga sospesa
TAVTAC
insidia le montagne
si culla accanto ai fiumi
e vola
ali d'uccello in libertà
questa è la notte
e leggo tra le luci
scoraggiate
quel filo di speranza
quasi pietà
per il mio sud
che ancora aspetta
le due velocità
code abbattute
attende quasi invano
d'alzarsi in piedi
e camminare solo
lontano
da quel lontano nord
che finge di lodare le stagioni
spingendo verso il basso
quasi amputando in due
per non morire
uno stivale a sud
la sua cancrena