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Pubblicata il 14/03/2009
si spengono stelle
e sfumano lente
nell'ultima ora
che chiama l'aurora
mentre giù all'orizzonte
c'è un riflesso di luce
come un faro e dal nulla
si proietta sul mondo

ho chiuso i miei occhi
per guardare lontano
laggiù dove sguardo
si può solo smarrire
ed ascolto le onde
il sospiro del vento
quel sussurro leggero
come un canto d'amore
che può andare lontano
e non teme barriere

il sole mi bagna
lo sento
è d'un lieve tepore
come un giorno d'autunno
poi una foglia mi sfiora
senza rumore

ho alzato le mani
per cogliere il cielo
lassù dove tutto
si veste d'azzurro
ho aperto le ali
come un gabbiano
e volo nel vento
lasciando catene
legate alla terra
dove muoioni i sogni
dopo il tramonto

la sentite ?
è la brezza d'un mondo
sulla mia pelle
s'accosta, mi sfiora
e rammenta il destino

ma oggi non sento
non voglio ascoltare
ho chiesto ad un gabbiano
di portare nel cielo
un sogno rimasto
fra la notte ed il giorno

forse un ricordo
di un tempo bambino
perso in un volo
senza ritorno.
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Letta, votata, e riletta.
Si legge tutta d'un fiato, come in volo...
Saluti
Y

il 14/03/2009 alle 20:56

Grazie Yorck ti leggo ora perchè sono fuori zona.
Un gabbiano è sempre l'elemento di evasione e le sue ali ci fanno sognare per l'eleganza dei movimenti.

il 15/03/2009 alle 22:31

Leggo tutta la tua produzione marzolina...dopo mesi di assenza...ci dai dentro alal grande.

il 16/03/2009 alle 10:41

Molto bella.

Buona giornata
H

il 16/03/2009 alle 11:01