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Pubblicata il 07/03/2009
All'oscura formica
preferisco la cicala,
che osserva il mondo
da un cespuglio
e canta
il suo inno all'estate.
Ornamento sonoro
della luce,
l'accompagna,
reggendo
il suo caldo strascico,
quando sul verde
cadono pagliuzze d'oro
e dalle acque affiorano
diamanti.

Alla fine dell'incanto,
resterà il ricordo
dei languidi meriggi
soporiferi
sui corpi sedotti
da mille marranzani
magici.

Soggiogati
dalla potenza ipnotica
dell'ozio,
per un istante
possedemmo
il divino potere
d'ignorare il tempo.

Alla fine del sogno,
resterà il rimpianto
per l'inutile canto
della cicala.
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brava

il 07/03/2009 alle 08:16

Grazie!

il 07/03/2009 alle 12:07

Bellissima.

il 12/03/2009 alle 11:30

Sei un'artista della penna.
Anche io preferisco al cicala alla formica, perche' canta e io adoro cantare.

il 21/06/2009 alle 10:59

ecco spiegato il nik scelto. ed è spiegato con arte.
La cicala è un insetto eccezionale, unico. Per i Greci erano le figlie della terra... il periodo larvale è di 17 (DICIASSETTE) anni sottoterra, da cui emergono CONTEMPORANEAMENTE. Mistero come facciano.
Il loro canto non è inutile, ma purtroppo son state paragonate alla formica nella famosa favola..
Bellissima la poesia
Fabio

il 05/08/2009 alle 21:45

Pensa, che coincidenza! Ho scritto la mia prima poesia a 17 anni! Ciao, Grazia

il 06/08/2009 alle 12:06

Già, coincidenze... Questa tua prima poesia l'hai postata su PH ? Se si mi indichi quale è? Se no sarei curioso di leggerla, se potresti postarla nella corrispondenza... chiedo forse troppo vero?
Ciao Fabio

il 07/08/2009 alle 23:16