pelle bianca e capelli di un biondo sbiadito
e squallido come lei nei vestiti più larghi e
più logori e lisi è più squallida
viene ogni sera in cortile con sporte e vasetti
a dar da mangiare ai suoi gatti e
a decine ne arrivano e sono affamati
si ammucchiano a gruppi e consumano i pasti.
la guardo i minuti che impiega ad uscire
sorride fissando nel vuoto qualcosa a cui pensa.
un po’ gobba e sgraziata
un giorno che ero fuori
salutò e sorrise ed io ricambiai
e tornando al mio vuoto sorrisi a mia volta
pensando romanticamente a quel volto:
era semplice e al contrario di ciò che immaginavo
non era l’ardore di un vanto il suo corpo
o una soddisfazione nel gesto compiuto.
c’è chi adora la beneficenza
ma ama sentire che è noto il suo sforzo
per lei era vita dei giorni trascorsi
e niente di più, era calma.
mi ha insegnato una somma di virtù.