PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/03/2009
Gufi a pettinarsi in occhi dirimpetti
all’ombra di luna smorfiosa
raddoppiata da nuvole in calore
che s’inseguono in semi-oscurita
pericolosa a puttane in tacchi vacillanti,
e inceppo a sguardi sorcini selettivi su sfregiati
e si sa cicatrici sono passaporto,marchio
e mappe su pelle da comprare e vendere
-Al terzo piano diroccato,nell’ora segnata
da lancette sbracate in discesa libera
dopo la mezzanotte,c’è un pazzo in mutande,
suona un organetto Argentino sfiatato
e il phuf potrebbe coprire strozzate urla d’aiuto
-E’ questa una notte sconosciuta ai benpensanti
è scuro sipario maledetto di probabili obitori
dove ognuno al giorno a seguire può essere chiamato
a riconoscere un cane o qualche figura
passata da eretta a orizzontale
-Fa caldo ma qualcuno nel frigo in tasca
ha la sua neve contrasto al camino nel cervello
-Sfrecciano macchine e tossiscono ai falò
scarpe di progresso combuste incenso d’amore
spronano labbra di borsette finto coccodrillo
avide a mungere clienti di pascoli abusivi
-E’una notte come tante fuori da illusioni
fatta di voci promiscue, espulse da lingue
catapulte a superare denti chiodati,
arrugginiti in semicerchio,staccionata-sorriso
a preservare derelitti da stupori agiati
-Ah! dimenticavo le stelle,gelose dei lampioni
mischiano costellazioni,variano riferimenti
per trarre in inganno due fessure vitree sollevate al cielo
da una bottiglia in bocca,col culo a indicar l’inferno
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Da:Avanguardie Irriverenti
www.santhers.com
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