O musica diletta, o musica superba,
l’anima mia per te sempre gioia serba;
o dolci note che sul rigo vi posate,
l’anima mia sempre allietate;
in me penetri dolcemente,
penetri nel mio cuore e nella mia mente.
La prima volta, da me sentita,
ho detto: “Questa è la mia vita”.
Sol te ogn’ora osannerò,
il canto mio a te innalzerò,
le tue lodi griderò al mondo,
fino a quando, intera,
l’umanità t’adorerà
in gaudio giocondo.
Ma allo stesso tempo dei geni usasti,
e a perir li lasciasti,
in questo mondo di stenti e di bugie,
in cui nessun percorse né percorre
le rette vie.
Qualunque, di me, farai destino,
se ‘l vorrai,
io l’accetterò, anima mia.
Sì, le tue lodi canterò,
fino a quando non perirò.