Il tramonto scende languido
piano piano
dolcemente
a coprire la mia nuda malinconia,
i pensieri
i ricordi
come pipistrelli si preparano
ad uscire nell'orgia del buio...
C'é qualcosa dentro al petto
una macina di dura pietra che gira
gira
frantumando tutti gli ori che tenevo
tra le mie incredule mani di bimbo,
e sono qui
a catturare lucciole vagabonde,
a mettere ali di farfalle tra il vocabolario
alla parola FELICITA,
a rotolarmi come cucciolo sull'erba di marzo
col vento che mi spingeva e mi toglieva
il fiato...
Ora lo scrigno è ormai ruggine,
vuoto
e tra le mani ho soltanto sabbia di lusinghe,
foglie secche di illusioni,
polvere di perduti Amori,
faccio così fatica nel trovare il giusto sentiero,
il muso della luna mi guarda indifferente,
agnostico,
ora è nascosto dietro paraventi di nuvole
bugiarde,
di promesse volate via
ci sono soltanto lievi sussurri,
brevi rumori,
prolungati sogni,
che a volte aiutano a sperare,
che aiutano a tirare avanti.