PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/02/2009
Già l'ora che bisogna mietere
a mani nude ed insanguinate
per strappare via spine dall'anima,
edere dai ricordi,
tuberose di profumate illusioni,
a schiena curva sotto il peso del Tempo
con i sudori salati ed amari come il fiele,
lacrime che fanno di vetro smerigliato
gli stanchi occhi che ormai fanno fatica
a credere.

Su questa Terra avara,
girata e rigirata,
fecondata dal Dolore e dalle fatiche
d'un vivere a volte disumano,
concimata da lotte e speranze
ho buttato nei solchi del destino
un pugnetto di giorni e talenti
perché la mia piccola pianta di UOMO
potesse crescere e vivere.

Ho colto a piene mani spighe acerbe
della mia povera ed ubriacante giovinezza
che dava lo sballo,
ho riparato dal sole, dal vento, dal gelo
i teneri germogli dei figli,
lottato contro la disgregazione e la distruzione
di templi e Leggi,

Questo ho raccolto

il mannello ha pochi ed avari steli
sarà poco per Te
ma tanto per la mia povera carne:

Perdonami!.
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Il Perdono lo meriti tutto!

il 23/02/2009 alle 10:54

davvero molto bella. ciao gianni

il 23/02/2009 alle 12:07

Gustata fino in fondo.
Davvero molto bella
I miei sentiti complimenti
e i miei cari saluti
Y

il 23/02/2009 alle 12:19

Molto intensi e belli questi versi che raccontano un
pò la tua vita pienamente vissuta.

Mi complimento per la bravura nella composizione.

Un caro saluto
helan

il 23/02/2009 alle 13:00

Ciao.
ci dai sempre grandi lezioni.

Maria

il 24/02/2009 alle 19:21