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Pubblicata il 22/02/2009
Mentre l’alba rinfrescava e il canto di un gallo suonava da sveglia
fuori dalla finestra il buio si addolciva fino a diventare giorno.
La notte appena trascorsa mi regalava un ricordo sognante
che ancora avvolto tra le coperte mi sforzavo di gustare.
Con l’intraprendenza del bimbo qual’ero
distinguere tra l’intensità di quelle immagini
le utopie dai desideri, i tormenti dagli incubi.
E dentro a questo farneticare assorto nel dormiveglia
percepire al di fuori della mia stanza la tua presenza
balzare fuori dal letto lasciando tra le coperte i miei pensieri
vestirsi di maturità giorno dopo giorno per apparire a te più elegante.
Quasi a svolgere un mestiere dove a pagarti è la passione
cogliere ogni tuo insegnamento per assimilare l’arte della sopravvivenza.
Ricevere in un tuo sorriso la voglia di educarmi mescolata all’affetto,
all’occorrenza la severità di chi tramanda il rispetto,
abitualmente percepire il tuo fare paterno, il tuo rendermi migliore.
Ogni mattina la vita contadina mi sembrava una favola
lavorare la terra, imparare a cogliere indicazioni dal tempo,
ascoltare il vento, guardare la Luna, aspettare la pioggia
Capire sulla propria pelle che al mondo piace essere amato
sentire più forte l’amore per la vita in questo sopravvivere romantico.
Tra sudore e fatica non mancava mai una smorfia serena,
la personalità scherzosa che ti dominava rendeva tutto un sorriso.
Ogni mattina aspettavo nel sonno di essere svegliato
aspettavo l’alba che ci avrebbe accompagnato all’orto
l’olfatto attento a sbirciare l’odore di caffè nell’aria.
Tra la terra ,sotto il Sole, circondati dagli animali che governavi,
nell’umiltà di una vita contadina mi arricchii di valori essenziali,
conobbi l’astuzia, l’audacia, l’ingegno ma su tutto il rispetto.
Oggi sono quattordici anni che manchi al tuo mondo,
e sono sicuro che tutto il tuo mondo oggi si ricorda di te,
si ricorda della cura con cui lo vivevi,
si ricorda di quel tipo ingegnoso
dalla passione sfrenata per la sua umile vita.
Come me che adesso mi lascio cadere qualche lacrima
mentre mi sfiora questa brezza dell’alba che mi ricorda di te
di quel nonno che ogni mattina mi svegliava
per portarmi con lui tra le sue passioni, nel suo romantico sopravvivere
per rendermi forte e degno di vivere quel mondo e rispettarlo.

-A mio nonno-
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sarà bello invecchiare ed andarsene poi, finchè ci sarà qualcuno che serberà di noi un ricordo così come il tuo.
buona diomenica
lilli

il 22/02/2009 alle 12:34

grazie del tuo bel commento...eh...lo porto con me, vive con me in tutti i miei gesti e nel senso delle mie intenzioni...
fabri.

il 22/02/2009 alle 14:37
Jul

Sei stato fortunato a vivere con un nonno simile perchè ti ha insegnato i valori essenziali della vita.
Ciao, Jul

il 22/02/2009 alle 16:41

sono consapevole di questo e credo che si noti da ciò che ho scritto...ho imparato molto da lui e vivo pensando di dovergli dimotrare ancora ciò che lui desidererebbe notare in me...per me è ancora qui...grazie del commento. fabri

il 24/02/2009 alle 15:11
Yo

I tuoi versi profumano della dolcezza, dell'amore e della riconoscenza, che si nutrono per chi ci ha insegnato ad essere quello che siamo.
Un bacio,
Yo

il 08/03/2009 alle 14:40

Non potevi dirlo meglio...mi onora il tuo commento, sia perchè il tuo pensiero si accosta al mio, sia perchè mi rende felice sapere il tuo parere...grazie molte. un bacio.fabri.

il 11/03/2009 alle 15:09