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Pubblicata il 18/02/2009


…ma l’ infinito cos’è
se non delirio
di assoluto nulla?
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Una composizione coerente con il tuo nike, Diablo. Tantissime volte ti sei ammutolito, sei fuggito, hai implorato che non ti venisse nominato il nome di Santo di Gesù, nelle persone in cui Tu prendevi dimora. E ogni volta venivi sconfitto Angelo delle tenebre, perché il tuo destino oltre alla sofferenza eterna e quella di fuggire davanti al tuo Signore!

il 18/02/2009 alle 21:10

Questo pensiero ha già sfiorato la mente di un grande
pensatore medievale: Giovanni Scoto Eriugena.
Egli diceva che l'infinito, o Dio, coincidono
con l'assoluto nulla.
Ma la domanda ritorna non essendo
esauribili le sue possibili risposte.
Interessante questione
Ci penserò sù
Saluti
Y

il 18/02/2009 alle 21:12

Se comprendo bene il tuo pensiero quel "nulla" è ben altro che "vuoto"!
La tua breve composizione è ricca di significati, Concordo con Yorck, la tua filosofia si mantiene sulla filosofia negativa di Scoto che a sua volta è allineata a quella di Sant'Agostino riguardo al Platonismo e alla teologia negativa in generale per cui Dio NON è alcunché noi si possa pensare!
Senza dubbio, Eriugena volle spiegare la realtà mediante un sistema razionale e unitario che contraddiceva il dualismo della religione secondo il quale Dio e mondo sono due realtà differenti e i dogmi relativi alla creazione e alla volontà divina.
Per Scoto e, sembra, anche per te, la ragione e la fede sono fonti valide di vera conoscenza, per questo non possono essere in contraddizione; però se cosí avvenisse, è la ragione che deve prevalere. Questa affermazione, assieme al Panenteismo (tutte le cose sono emanazione di Dio e ad esso ritornano) che egli sostenne nel De divisione naturae, gli valsero la condanna della Chiesa Cattolica per eresia. Oggi però il cattocristianesimo romano, tramite Panikkar, non parla più di panteismo ma di Realtà Cosmoteandrica, che credo tu sottintenda nei tuoi brevi e forti versi.
PQM mi complimento.
Ciao
Vincenzo

il 18/02/2009 alle 21:37