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Pubblicata il 18/02/2009
È sera.
E invano cerco
di aspirare nell’aria
l’intima essenza della vita
Volgo allora lo sguardo
verso il tempo
quando speranze indomite
correvano verso l’ignoto.
Colgo nell’oggi
i germogli di un giorno
più corto
e bevo il momento che corre
come nettare nel fragile cristallo
del tempo.
È lenta l’agonia
di questa sera che muore
e del giorno non vissuto
mentre percorro il fiume solitario
che piano scorre
verso una foce ignota.
Odo ancora tra gli spenti scintillii
di questa notte
le note antiche
di una canzone dimenticata
mentre raccolgo lucciole di sogni.
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riflessioni profonde dell'io, degnamente portate a volare nella splendida chiusa.
Ciao
Axel

il 18/02/2009 alle 21:25

Grazie Axel del commento.Un caro saluto.Plotina(Annamaria)

il 18/02/2009 alle 23:27

malinconica, struggente nel contemplare lo scorrere del tempo hai creato immagini bellissime. credo che le lucciole di sogni bisbiglino ancora le note della canzone.
ti voto

il 21/02/2009 alle 11:38

Grazie di cuore del tuo commento.
Un abbraccio
Plotina

il 21/02/2009 alle 22:37

Quando si fa sera e si percorre con passi pesanti
l'inutilità e il vuoto, pare che si raddoppi il peso di ogni momento.

il 19/04/2009 alle 15:50

......e' vero, ma adesso ho imparato ad aspettare il giorno con piu' ottimismo, di quando l'ho scritta.

il 19/04/2009 alle 21:29