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Pubblicata il 14/02/2009
Mi ritrovo
al mattino con negli occhi il primo
bagliore dell'imbiancarsi del Cielo
con l'anima che si mette sul chi va là,
ho ancora cascami di sogni che urlano
nel terrore di morire come foglie d'autunno
tra le braccia della tormenta,
strisce di luna nascoste negli angoli
e lame di luce che furiose dilagano,
maciate di silenzi dissimulati tra le lenzuola.

Fuori mi aspettano corte catene di codici
e leggi umane, d'altri uomini che cacciano
per l'eterna sfida tra il leone e l'antilope,
di mondi lontani dove si muore per niente
e per nulla e si crocifiggono innocenti.

Solo Tu Padre conosci la mia piccola e grande
Vita che anche oggi scorrerà via più veloce
d'una spola, un soffio è questo mio campare,
il Tempo delle illusioni e le notti d'affanno
che mi sono state assegnate, poi anche questo
giorno sprofonderà paurosamente così un altro
sorgerà Fenice dalla cenere di miseri uomini
dissolti come nebbie.

Dimmi Signore ha un senso tutto questo mio
peregrinare, questo scendere facilmente all'inferno
per poi arrancare in Cieli troppo lontani in cerca
d'una certezza, d'una identità, con i pensieri cattivi
ch allargano le sbarre del cuore per sciamare
sulla mente indifesa a costruire patiboli di peccati
per poi incamminarmi per la porta larga che conduce
alla perdizione.

Poi verrà di nuovo sera
non ho accantonato saggezza ma mi sono caricato
soltanto le spalle di altra zavorra, d'altre colpe,
d'altro odio che mi fa figlio delle tenebre,
ho sciupato le ali prestatemi dal mio angelo custode
e ora sono falena che si brucia al calore della mia
dannazione.
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non ha alcun senso tutto questo nostro lavorio, ma le tue ansie, i tuoi aneliti, la tua sottile, continua, dolce disperazione, la esprimi al meglio. ciao gianni

il 14/02/2009 alle 22:57