Certe volte il Verne che è in me
- da non confondersi con il verme -
sogna un viaggio intorno alla luna
- dalla Terra, più di cent'anni dopo -
meglio di Méliès: voyage dans la Lune.
Certe volte invece la luna è già in me
e mi sento mannaro ma non marrano,
amante del passato ma non sorpassato:
lunatico anche nel look, senza Facebook
ma con luna e anche l'altra, se carine.
Certe volte infine mi sento errante,
come il pastore, ma più per gli errori
che per i viaggi, più per i miei amori
senza oltraggi che per pecore nei paraggi.
Certe volte, se mi sento alla frutta,
per dirla tutta, preferisco gli ortaggi.
E alla luna che mi chiede cosa c'entri
dico grazie perché illumina momenti.