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Pubblicata il 05/02/2009
Era il dì 24 maggio, in primavera:
la brezza fuori spirava, leggera.
Una voce di neonata, cristallina, risuonava:
il mondo già con occhioni stupiti guardava.

Quel 24 maggio, dal sole riscaldato,
il bel nome di Alessandra ti fu dato.
Tanti traguardi da quel dì superasti,
e nell’amor dei tuoi genitori sicura crescesti.

I giorni amari con coraggio hai sempre affrontato;
quelli lieti col tuo grande cuore hai amato.
La vita sembrava averti donato tutto:
ma ancor doveva venire il miglior frutto;

il 4 ottobre ‘97 Amor pose sua corona dorata
sul tuo capo, sul tuo viso d’innamorata;
Ormai dieci anni da allor sono passati,
e tu e Paolo siete sempre più innamorati.

Non è molto ch’io ti conosco e affetto ti porto,
ma di tue grandi qualità mi son subito accorto.
Sei una ragazza bella, forte e volenterosa,
dalla grinta audace, delicata e impetuosa.

Certo il fato volle che tue qualità sopraffine,
fosser passate in due dolcissime bambine:
Serena e Chiara son i nomi scelti da te per loro;
son le mie nipoti, per me più preziose dell’oro.

Sei sempre stata per me un’amica speciale,
e io ti voglio bene, non c’è nulla di male!
È cresciuta ormai quella dolce neonata,
e con orgoglio posso dire che sei mia cognata!
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