Mi soffermo nella luce di diamante
dei tuoi occhi innamorati,
rappresentazione psichica della radiazione
che stimola la mia retina,
ti vedo
ti rapisco
e mi perdo in cieli troppo grandi per me.
E' un nuovo recitare in questo canovaccio
esistenziale, tipica commedia dell'arte di noi
poveri guitti, m'abbandono tra le braccia tentatrici
dell'Amore, tra mille giochi ed insidie della passione,
affondo volutamente nei gorghi del proibito.
Questo fuoco che mi brucia e mi consuma
e l'anima che indossa potenti ali,
calpesto luoghi mai visti prima,
desideri che irrompono come fiume al disgelo,
mi lascio mettere catene come dolce giogo.
Non sono più povero
ho messo tutti i miei tesori ai tuoi piedi:
l''oro delle spighe mature del grano,
le stelle cadenti di san Lorenzo,
i miei verso sbocciati d'improvviso come primule.
Indosso nuove emozioni
come fa il myosotis a primavera,
ti aspetto trepidante come bimbo nella notte
della Befana, scarto la mia calza con dentro il
profumo di pesca delle tue labbra, il brivido tentatore
del tuo corpo che confonde:
allora l'Amore è questo?
rubare tutti i segreti agli dei,
scalare i ripidi calanchi dell'Olimpo in un crescendo
d'intensità emotiva quasi fosse il risveglio
d'assopito vulcano per poi colare giù travolgendo
tutto e tutti perché amare è essere Due in uno.