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Pubblicata il 29/01/2009
All’Infinito

Fuochi di gerani
appisolati al sole
è il tuo ricordo
che profuma bellezza.
La corda d’oro
che annoda i miei pensieri
al pentagramma del tuo amore
trascende ogni orizzonte,
all’infinito…

La teologia sarà epopteia,
lume che mi farà filosofo
del puro amore,
m’inebrierà di misteri
animandomi di furore.
Allora ti guarderò,
o primigenia bellezza,
e qual vate febeo
sarò il tuo alato amatore,
invasato come da un estro,
a modo di serafino ardente,
non sarò più ego ma immortale,
all’infinito…
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Noncìè altra speranza che quella da te descritta caro Vincenzo. E' la ragione di una vita spesa per gli altri per ritrovare se stessi. Sempre profeti, sempre pronti a qualsiasi prova, prima che si compia il tempo che non avrà mai più tempo.
F.

il 29/01/2009 alle 14:44

hai intrapreso un percorso poetico sentimentale e dolce..

il 29/01/2009 alle 15:50

Concordo in pieno con il pensiero dell'amico Abate

smack
liz

il 29/01/2009 alle 16:14

..."prima che si compia il tempo che non avrà mai più tempo."
dire che SI SPERA non avrà più tempo.

Grazie Francesco
Vinc

il 29/01/2009 alle 20:47

vale c.s.

smack
Vinc

il 29/01/2009 alle 20:48

ibidem p. tuo c.

il 29/01/2009 alle 20:49
ram

Bello confrontare l' amata
a un pentagramma dove
voler segare le note d' amore,
cosa che ti riesce molto bene.

Bella, ciao Davide

il 29/01/2009 alle 20:50

grazie dolcezza
vinc

il 29/01/2009 alle 20:50

grazie Davide, sei gentile
vinc

il 29/01/2009 alle 20:51

come al solito versi che illuminano e che sanno di un buon bagaglio culturale e scolastico...credo che epoptea abbia una i di troppo...vincè tu si 'na cosa grande...
un abbraccio ed un salutone...giuànne 'e mestre...

il 31/01/2009 alle 11:56

grazie giuà, forse ti sbagli perché la i ci vuole!
Ciao
V

il 31/01/2009 alle 15:34