PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/01/2009
Vorrei stupirti per cogliere il tuo sorriso
Vorrei sentire il mio cuore del tuo calore ancora intriso
Vorrei avvertire, ancora, il tuo rumore
E assaggiare un delizioso tremore..
con amore, con timore
senza clamore...

Vorrei raccontarti di un sogno, piano
dentro una tela di un orizzonte, lontano
percependo dell’altro il tepore, nella mano

Vorrei dirti di un cuore a te incline
adesso ormai prato fatto di spine
che ci si fa sempre male
quando si prova ad attraversare…
a dimenticare

Vorrei raccontarti di 64 giorni
e di pensieri taciturni
Mentre si logorano fatue suole
in quei 64 giorni,
senza sole

Vorrei avere il senso del tuo stupore
quello che lascia senza parole
che per una fiamma ti porta alla finestra
e sotto qualcuno vorrebbe urlare “resta”
“non riuscivo a vederti andare via”
ed echeggiavano passi di malinconia...

Vorrei parlarti di uno splendido miraggio
quello iniziato una notte di maggio
con l’animo, il cuore e la mente in ostaggio.
Ed il ricordo del nostro primo assaggio.

Vorrei trascurare quel mattino di novembre
con l’animo, il cuore, la mente e le ombre…
mentre dentro scorreva la neve,
fuori saliva una bruma greve.
Vorrei descrivere intensi, lunghi ed appassionati abbracci
intanto che qualcuno immaginava un futuro di capelli ricci
e qualcun altro progettava case senza senso
e sorrido adesso, mentre ci ripenso

Vorrei scorgere un volto mentre rifiuta di dire
e gli occhi delusi di chi vorrebbe sentire
Vorrei trattenerlo mentre ti guarda qualcuno che aspetta
Ma capisco: è una scusa per chi non ha fretta
ma frenesia, di andare via.

Svegliarsi di notte con il cuore che trema in un incubo folle
Girarsi, cercare, trovar tutto vuoto, ed il petto ribolle..

Sogniamo sempre speranze e tabù
e penso: “ero contento che nei miei sogni ci fossi tu”

Vorrei raccontarti di un futuro con strade diverse
e ricordi di mille occasioni perse
E dico scrivendo con sentimento
Ma tutto viene meno con un “non me la sento”
Perché si,
tutto sarebbe potuto tornare così.

Perché ci abbiamo costruito attorno…
E ho sperato, di continuo, in un ritorno
Perché ci abbiamo creduto tanto…
in questo abbaglio che tu hai infranto.

Tutti possono sbagliare
ma l’ardire in una cosa consiste:
nella possibilità di redimere
errori di un momento triste.

Non mi aspettavo un tuo omaggio
perché sapevo che a te sarebbe servito coraggio
e tu sapevi servisse mettersi in gioco
ma ti sei rintanata in un cupo coprifuoco
fatto delle cose che volevi sentirti dire
ma che prima o poi dovrai definire.
E lì ti sferzerà un’impalpabile brezza
che deriva da una penosa amarezza
dall’aver perso chi ti vuole bene
e dall’avergli fatto male perché ti conviene.

E finisce il nostro corso
pigiando un pulsante
cancellando in un istante
il defunto trascorso
di sguardi, ammiccamenti e sorrisi
che appaiono adesso solo derisi.

Vorrei ricordarti di emozioni e vibrazioni
senza giochi… nè finzioni
libero e vero è sempre stato…
Ma sta morendo proprio lui, il nostro passato.

Conosco bene il tuo agire in conflittualità
che ti rendeva, nella massa, differente
perchè afferravi ciò che la vita dà…
ma adesso il tuo fare, contraddittorio ed incoerente
percepisce la nullità di un non-salto di qualità.
Capirai che qualcosa ti mancherà.

E comprenderai di stare male
quando, semplicemente, sarebbe bastato osare..
Così come io ho capito di aver sbagliato
a dare fin troppo per scontato.
Ma sono tornato indietro e sui miei passi
nell’allucinazione che tu capissi.

Il presente non va solo vissuto
come tu pensi, a 22 anni;
Il presente va affrontato
unitamente ai suoi inganni.
È illusorio se tenti di fuggire e schivare
il mondo che ti sta attorno
perché lo dovrai affrontare,
un giorno…

Non serve vivere ogni secondo fino in fondo
sentirai sempre un suono, in sottofondo…
di un’orchestra… ma con una nota sola, ebbra
mentre il suono rapido si diffonde nell’animo, vola, libra
nella stessa nota dura, amara
in questa notte scura, Chiara.

Ti dedico ancora intensa poesia,
frutto di un amore che è andato via
e anche l’ultima… da parte mia.
Qualcosa dentro è morta…
è dissomigliante, falsata, distorta…
è l’immagine di te… ormai così diversa
è l’immagine di Te… persa
che non ci sei più a fluir nelle mie vene
e questo, forse, mi farà soltanto bene.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

lettera + che poesia..dove riesco a leggere l'anima e il cuore di un innamorato.
Un caro saluto.
Klavier

il 23/01/2009 alle 12:09

Questo è lo sfogo di una persona ch e ama, non di una he non ama più... Non nasconderti dierto quello che non provi... ti fai male... Smettendo di farmi gli affari tuoi, molto bella... Ciao ciao

il 23/01/2009 alle 12:38

Si, in effetti è un ibrido :) ne ero consapevole ma ho voluto sperimentarla e darle un ordine cronologico.

Per il resto forse hai ragione, ma non del tutto :)

il 27/01/2009 alle 03:09

Già...

il 04/02/2009 alle 02:25