PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/01/2009
La luna è mia madre.
Dolcemente lei si apre a partorirmi
tra gli spasmi,
mi lascia cadere giù
senza angeli a frenare quel volo sgraziato,
dolcemente lei apre il suo pallido corpo
e mi lascia andare.
Nel sangue ogni novilunio
a scivolare.

Sconto l'insolenza d'essermi della divina luce
vestita.
Quel poco che basta ad odiare
una madre fallace,
nel sangue ogni novilunio
a scivolare.
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ram

Il prossimo novilunio sara tra sette giorni spero cambino gli orizzonti. Insolente la tua poesia, finalmente qualcosa fuori dal coro. Brava, ciao Davide

il 20/01/2009 alle 00:26

tante insolenze da scontare nel percorso verso la vita.
Nascita da madre fallace o meno.
Il debito deriva dalle male-vite passate o dal peso di una croce da reggere;. E' questo che nn ci è dato sapere..

molto suggestiva

smack
liz

il 20/01/2009 alle 09:36

Mi ha travolto col docile vigore delle tue immagini...
Suggestiva, intensa, graffiante...
Complimenti, voto 5!
Un saluto.
Luca

il 20/01/2009 alle 11:10

Grazie Davide.
Un giorno forse la pagherò tutta questa insolenza.
Nel frattempo io continuo a scrivere...
I miei omaggi,
Demonia.

il 20/01/2009 alle 11:21

Grazie di essere passata, mi fa sempre estremamente piacere.

La fallacia appartiene a tutti, uomini e dei.
E forse noi traiamo la nostra proprio dalla loro.

Il mio è un omaggio a quel satellite in cui rispecchio totalmente la mia femminilità.
Come donna, io sono molto legata alla luna.
Lei, materna, appare ferma lassù in alto,
a rammentare il mio destino.

Baci.

il 20/01/2009 alle 11:27

Ti ringrazio dell'omaggio.
Lieta ti abbia travolto.
Saluti a te.

il 20/01/2009 alle 11:30

ascesa!!!
in
Sempre

(commento da leggere dal basso verso l'alto...)

il 20/01/2009 alle 12:05

Si fa quel che si può!

il 20/01/2009 alle 12:29

prezioso tributo alla Dea Madre, quale figlia della Luna hai espresso concetti che sinteticamente ripercorrono anche la caduta degli angeli dal paradiso, per scivolare nell'ombra e nel dolore.
Da qui il trauma dell'abbandono e il rancore verso chi ti ha originato.
Molto bella!
Un abbraccio
Axel

il 20/01/2009 alle 12:46

Hai fustigato con parole cruenti uno spettro
che ogni notte s'aggirerà nella tua anima.
Ma i tuoi abiti dalla luce divina hanno già posto i loro
rimedi, nonostante l'animo sciupa sorprendersi d'odio.
Una tematica più tenebrosa che lunare fa di questi versi
una poesia che custode il male.
Ma, come altri poeti, anche del male vi sono fiori,
e questo che tu hai qui lasciato sbocciare è davvero
superbo.
Yorck

il 20/01/2009 alle 13:12

Penso che tu abbia centrato in pieno.
Notevole.

il 20/01/2009 alle 13:35

Il male e la poetica oscura se vuoi possiamo ricondurla all'esser donna e alle difficoltà di vivere una femminilità dall'inquietudine e dal doloroso sentire dilaniata.
A volte esser donna fa male fisicamente.
Come la consapevolezza di dover camminare da sola senza aiuti divini.

Grazie dell'analisi, e del tuo passaggio.

il 20/01/2009 alle 13:40

essenza di donna , inquieta ed insolente:la madre luna può essere orgogliosa di averti partorito
ciao
lilli!

il 24/01/2009 alle 20:01