Israele come Gaza, come Beirut, come Amman, come Bagdad, come Il Cairo, come Kinshasa, come Theran, come tutte le città del mondo e tutto quello che rappresentano, hanno bisogno di lucidità ed amore per gli altri e le loro diversità, soltanto impegnandosi reciprocamente ,si avvierà quel processo di pace che non esiste ancora in nessuna parte del mondo. Il nostro stentato collaborazionismo occidentale è frutto soltanto di interessi.
Un abbraccio, Giulia
Israele è molto diverso dagli altri paesi citati, tutti
islamici ma soprattutto DITTATORIALI ed alcuni con
la peggiore dittatura chiamata teocratica, dove solo
pochi vivono umanamente, la massa bestialmente!
Ciao e grazie Giulia
Un abbraccio
Vincenzo
Ascoltare è una degna cosa, troppo spesso quando gli altri parlano continuiamo a seguire i nostri pensieri e del prossimo non co curiamo. Quando poi sono le armi a parlare e i bimbi a morire la Grande Anima soffre di nuovo in croce. Bella poesia, insolito dedicarla ai carnefici.
Tu leghi Israele alle vicende attuali citando hamas, amare la pace significa dire al più forte fermati...per mano tua mille persone son morte. Ma il componimento è bello soprattutto quando fa riflettere. Ciao Davide
Invero, quando l'odio è così pietrificato e impastato
con le pietre della terra di Palestina, sicuramente ci
deve essere un motivo atavico che lega questi uomini...
Non per niente Gesù, pietra d'angolo e di paragone,
venne ed è continuamente irriso da entrambi le parti.
Ma sono convinto che i tempi non siano più quelli
passati di un Dio geloso e vendicativo, sono certo
nel cuore, che i tempi siano quelli dell'Amore, ma del Puro Amore!
Ciao
V.