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Pubblicata il 17/01/2009
io te e la luna sui fogli,
ci sei a due passi
chiedigli
che ti faccia altalena
tu che cammini,domandagli,
che vedi
nei piccoli esseri,
pensieri e sogni,
fantasmi,
mostri,
eteree essenze
vuoti afranti
vagabondano
in mondio senza età
tra lucide opalescenze,
poi lei si copre il volto,
nel buio
sento la tua voce
che dice
hai visto
il nero cerato
ricoperto di stelle
+ vita
che muore e che nasce
ed io mi sento brutto e calpesto
la mia ombra,
allora pianino
accenno
tieni tra le dita
ferma
la fiamma di un sogno
e dimmi,
se sei una moneta
chi sei testa o croce,
confermi
+
croce
allargando le braccia,
io ti tengo testa
arrabbiata
e ti ripeto
un ritornello
se chiudi tu la porta
non senti il vento.

shhhhhhhhhh
ha sentito il richiamo,
tra i cirri del cielo
il sogno è libero,
solo chi ha problemi di tempo e spazio
lo vede occupato,
è bianco vuoto
o nero contenente tutto.
ma lei con il suo aiuto
con un soffio
accende
nuovamente
la sua luce
illumina d'immenso
i tuoi occhi .


pensieri in poesia di ariele e leon,grazie amico,
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Che bella poesia ben accordata sul pentagramma della vita! Complimenti a te e Leandro. L'ho apprezzata! Un buon weekend! Dora

il 17/01/2009 alle 15:45

Una bella poesia, scritta con stile e raffinatezza. Le mamme operaie, una volta erano molto diverse ... Complimenti! Fabio.

il 17/01/2009 alle 22:10