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Pubblicata il 16/01/2009
Nel momento in cui,
nel cercar sollievo,
senza volere,
ho pugnalato
il tuo cuore,
ho compreso
quanto dolore
io possa
ancora contenere
senza a te
far altro male.

Lentamente
con amore
sfilo questa lama
per riporla
nel mio fianco
insieme a quelle
di mia madre,
che ogni giorno
raccolgo
come granelli
di speranza.

I miei pesi
non sono altro
che le colpe
e gli errori
commessi
umanamente,
non certo tu
che impotente
e silenzioso
mi vedi svuotare
e soffrire.

Quanto dolore
posso contenere
e comunque
andare avanti,
amore mio,
senza mai più
provocarne,
senza mai più
scivolare
nella tentazione
di sanare il mio...

Chè presto riposerà.

(Al mio amato)
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Un abbraccio te lo meriti perché
il dolore è sempre da dividere a metà.

Brava..e coraggiosa.
I miei ossequi,
Demonia.

il 16/01/2009 alle 22:16

chi raccoglie il tuo dolore raccoglie quella parte profonda che tu hai ,un abbraccio grande cate

il 16/01/2009 alle 22:41

Molto bella e sentita, ogni parola trasuda dolore ma anche speranza. Un caro saluto. Giorgio

il 17/01/2009 alle 11:32

E' così...
Grazie di tutto.
Un abbraccio.
Pau

il 17/01/2009 alle 12:31

Ti ringrazio...
E piacere di averti incontrata!
Pau

il 17/01/2009 alle 12:33

Un grande abbraccio anche a te...
Pau

il 17/01/2009 alle 12:33
ram

Mi hai lasciato senza parole, bella la chiusa è una promessa vero? Complimenti per la "cruda" sincerità e narrazione. Ciao ram

il 18/01/2009 alle 00:06

Sì, una promessa...
Grazie di tutto, ram.
Pau

il 19/01/2009 alle 09:02