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Pubblicata il 16/01/2009
Afferra la mia mano
e arrecami conforto
se questa vita sento
sfuggire via veloce
come risacca e polvere,
che dentro vitree alcove
scende a scandire l'attimo
cui vano è porre freno.

Vorrei poter godere
più di una vita intera,
nutrendone memoria,
perché indotta non sia
a perdere altro tempo
in torbidi ricordi
e pallide amicizie,
che più non hanno volto.

L'orecchio sul tuo battito,
lieve carezza inconscia,
attenua il fischio isterico
di questa folle corsa,
fa schermo a un vento gelido,
straziante nelle vene,
dove una brama indomita
rinvigorita freme.

E quest'ansiosa febbre
soltanto il tuo sorriso
di fanciullesco giglio
può render d'improvviso
qual calma senza venti,
placida forma asincrona
che assunse forza viva
da quel battello languido
che Senna risaliva.
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Jul

Struggente e fugace ricordo di un sorriso colto nel transito del bateau sul fiume della romantica Parigi.
Un bell'affresco da rive gauche!
Adieu, Jul

il 16/01/2009 alle 19:15

Ciao Jul!<br />Hai colto perfettamente il clima che ha ispirato questa poesia<br />Merçi! <br />Laodike ^_^

il 17/01/2009 alle 11:26