PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/01/2009
Masticare con diffidenza nuovi sapori
chiave comunque di un miglior gustare.
Qua la stima è eleganza
le titubanze sono errati versi
e i desideri l’unico indumento già vestito da non gettare.
Coinvolsi nei miei scherzi le mie passioni,
mentendo non solo a me stesso ma a chi lo nutriva.
Gestivo illusioni per conto di un pazzo
dannato mestiere del non impazzire,
infelice collega del mio sopportare,
schiavo di me stesso e dell’incapacità di agire.
Con destrezza mascherai un avvenire rumoroso…
svolsi un compito impossibile
tanto che già è lodevole il raccontarne i risvolti.
Lasciai oltre i limiti cadere quel peso,
chiedendo una spinta ad uscirne da sotto,
Chiamai coraggio il mollare una presa
che travolgeva indifferente
chiamai orgoglio la nuova espressione del mio viso,
dedicai un sorriso quasi strafottente
a quell’attore tanto incosciente da rubarmi la scena.
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hai preso coscienza di quel che sei... l'attore licenzialo! Vivi te stesso "...I tuoi sorrisi verranno immortalati, le tue lacrime saranno custodite.Niente verrà perso vai..."
Ti voglio bene... lo sai.

Il tuo stile come al solito, mi piace... bella

il 19/01/2009 alle 01:51

Grazie...bel commento...la tua vicinanza è indispensabile per tutte le mie vittorie...un bacio. fabri.

il 19/01/2009 alle 12:33