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Pubblicata il 12/01/2009
Vorrei tenerti dentro questo abbraccio,
protetto da un ritmico pulsare
che al respiro di Dio assomiglia.
Famelica solleverei il tuo cranio
che ad uno scrigno di rubini è similare
per fulgore del paradiso
e l'inferno sotto di me si spalanca
rovinoso di voglie da saziare.
Nel ventre si spalanca
quando mi tieni dentro questo mistico e sporco abbraccio
che al respiro di Dio assomiglia,
ti assaporo lubrica come vermiglio succo che nelle orecchie cola.
Lascerei che il sole s'incendiasse maledetto astro
e scoccasse i suoi dardi come lame incandescenti
a rapire l'occhio ceruleo d'una bimba dal profilo selvaggio.
E tu, amore mio,
spalancassi la mia bocca come nell'urlo più terrifico
a liberare polsi stanchi da pesanti catene.
Ti terrei stretto a me nell'ora più buia
quando sento crescermi dentro quella lenta ma squisita agonia,
una brama di scrigni di rubino da spalancare
come le rovinose voglie che scudisciano il mio ventre.
Una fame incredibile delle tue carni
che questo mio cannibale amore divora
perché maldestro ti tiene come una culla sollevato nell'aria
a sfidare angeli che si rivoltano.
Ti tiene dentro questo abbraccio,
protetto da un ritmico pulsare
che al respiro di Dio assomiglia.
Perché potentemente, amore mio,
tu mi divori famelico ogni volta,
ogni singola volta,
che il tuo sguardo sulle mie rovinose voglie
si posa.
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Jul

Dio è amore anche nell'annientamento della carne.
Jul

il 12/01/2009 alle 20:18

Io celebro la carne. E volendo anche il suo annientamento.

il 12/01/2009 alle 23:24

forte, intrepida,anelante oltre

il 15/01/2009 alle 19:11

potenza espressiva, sensuale ma non solo, desiderio allo stato dell'arte...
Ciao
Axel

il 15/01/2009 alle 19:58

Grazie di essere passati.
E di aver apprezzato.

il 16/01/2009 alle 12:01

Tremendamente affascinante
questo amore cannibalsco,
e questi versi che trasudano
una passione ancora inconfessata.
I miei cari omaggi
Y

il 07/03/2009 alle 11:09