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Pubblicata il 22/08/2002
Certo, amore mio
Assumerò per te
Le forme dell’amore
Indossando i panni che vorrai.
Sarò amante e padre
Marito e traditore
Amico e fratello
Figlio e compagno
Solo per gioco
Solo per amore
Solo per istanti.
Pur di respirarti per un attimo.
Assumerò per te le vesti che mi chiederai
Di volta in volta
Sul piano immaginifico
Che ti porta a consumare
In fretta
Questa vita che ci sfugge
Che sento non ti appartiene, più.
Sarà importante
Per me
Solo viverti accanto
Nella trepida attesa
D’un semplice bacio.
A labbra serrate
A serbar respiro
Per non sprecarlo con me.
Solo un bacio.
Quello col quale mi hai trasmesso
La tua brama di vivere.
E io sarò sempre lì
Per esaltartela.
A costo di perdermi
Di perderti.
Seguimi.
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Intensa e drammaticamente sublime, coinvolge il lettore in un anelito di augurarti il miglior esito possibile, ed in ogni caso la serenità.
Un abbraccio
Axel

il 22/08/2002 alle 11:40

Non credo esista la serenità, in questa vita (e, forse, anche in un altra o in altre....!).
La stasi appartiene alla morte!
L'amore, che è la forza terrena per eccellenza per trasmettere la vita, disdegna la serenità, la pace!
L'appagamento, infatti, è sempre momentaneo.
Non a caso si dice che nasciamo soli e moriamo soli.
Pensa un po'!
Certo, sto vivendo un periodo particolare e accetto ben volentieri gli auguri.
Grazie.
N.

il 22/08/2002 alle 12:01

Purtroppo la tua attuale condizione costituisce forse un velo alla tua percezione logica, perché se altri affermano che la serenità può essere l'atteggiamento di fondo nell'affrontare la vita, vuol dire che l'affermazione vive di verità almeno in ambito soggettivo, e se è vero che qualcuno può essere sereno, per logica non è vero che sia impossibile che sia uno stato attuabile in vita. La stasi è diversa da serenità, ne convieni? Io posso affrontare nella dinamica della vita mille combattimenti, tutt'altro che statici, ma con la serenità nel cuore, quindi non c'è relazione fra le due cose. Di più, da buon pitagorico come dici di essere, mi sorprende il pensiero che la vita disdegni pace e serenità, non mi sembra un concetto applicabile ad una qualsiasi comunità di pensiero che si eleva nella conoscenza.
Nasciamo soli e muoriamo soli... ma viviamo tutta la vita con gli altri(!), di cui siamo specchio e sono riflessi del nostro io. E' troppo nichilista il tuo pensiero, sicuramente condizionato dal momento che stai vivendo. Ti assicuro che si può vivere (e bene!) in serenità e felicità, che non è appagamento momentaneo, ma atteggiamento di fondo nel vivere la meraviglia della vita in un universo immenso da scoprire.
Con affetto
Axel

il 22/08/2002 alle 12:45

Grazie per le parole.
Convengo che è il momento.
Non sono nihilista. Anzi!
Il problema nasce, forse, dal mio essermi calato in un ruolo umano (troppo umano...!) perdendo di vista le vere finalità della vita.
Passerà, come passerò io.
Panta rei, caro mio!
Un abbraccio
E.

il 22/08/2002 alle 12:53

...essere "tutto" per il "tuo tutto"...è il massimo dell'amore...è stupenda nemo...
...un bacio...simy

il 23/08/2002 alle 20:26

Non un annullarsi: ma un compenetrarsi per completarsi, per eternarsi.
N.

il 24/08/2002 alle 08:26

Ti ringrazio per la lettura.
Particolare il tuo commento...
Er

il 29/05/2003 alle 08:35