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Pubblicata il 07/01/2009

Siam freddi viandanti

in questo sole di mare in burrasca

e ti stringo la mano

mentre impazza il sussurro;

un tiepido gesto

raccoglie suoni di cembali

o flauti, le vecchie rovine

d’agosto.





E ti stringo la mano

nella notte di un soffio deciso,

appannato il ricordo,

i camini ormai spenti,

la traccia resiste

ai tormenti

alle minacce sbiadite dei fuochi;

un albero spoglio

lo vedo coperto di neve

e la luce d’un auto

m’acceca, a levante

morbido guanto

il sorriso.





Siam traccia vivente

in questa notte di buio e silenzio;

ti accarezza distante

il sorriso di un’arpa

che gela, al tocco d’arcano.





E ti stringo la mano

nella mente di questo

mio niente; or tu dici,

or tu sai, or tu sogni

l’infinita distesa

di quest’onde giganti,

nel tempo e nell’aria

consunta in tappe di scarne magie.

(Per Alice)



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Molto bella la tua poesia. Ciao

il 07/01/2009 alle 16:56

Grazie di cuore

il 07/01/2009 alle 19:30