La poesia è venuta da sé.
Il titolo, dopo, quando l'ho inserita su poetichouse.
La prospettiva era capovolta, per certi versi senza logica, più intuitiva che altro.
Una figura per rappresentare le cose a testa in giù....con senso, senza senso, nel fluire di sentimenti e pensieri disordinati, nel ricomporsi e scomporsi di immagini ritrovate nella memoria.
Con i pezzettini del tutto che si ricompongono in altri.
M'è venuta in mente la figura dell'Arcano Maggiore, sì.
Ma la poesia non vi era direttamente ispirata. L'ho preso piuttosto a simbolo-immagine, al di là del fatto se fosse o meno azzeccato relativamente alla simbologia dei Tarocchi.
Non so se possa essere definita bella.
E' a testa in giù,
a logica scollegata,
e immagini colte, prese all'istante.
Poi ricomposte.
Fluidamente disordinata,
io stesso sono perplesso su come possa essere interpretata.
Ho lasciato libera la mente...e questo è il risultato.
Poi, boh??
Difficile interpretarla cercando un senso compiuto, ma è sufficiente il fascino di molte immagini che hai creato, "Mattino regale,
biondo ovattato.", " ..." giuro stavo praticamente riscrivendola tutta, sono tutte immagini molto belle (si intravede anche una certa coloritura sensuale non male, voluta?) Bellissimo poi il finale, con quei puntini dorati, illusione del mare.
Esteticamente un quadro bellissimo!
Ciao
Axel
Sarebbe difficile da interpretare anche per me, se le immagini non fossero le mie :-)
Non v'è infatti un approccio propriamente logico.
Si va più che altro ad accostamenti, e a immediata disponibilità di colori e ricordi, oltre a capovolgimenti prospettici.
La coloritura sensuale c'è, appena accennata, immagine sorta accanto alle altre in un fluire spontaneo e perso.
cmq grazie :-)
Torno sull'argomento.
La carta rappresenta un sacrificio inutile che si sta per compiere.
I sentimenti, coi tarocchi, non si uniscono. Dovresti saperlo.
Mi chiedo: la poesia è bella; ma perchè ti stai sacrificando e per chi? Non so se tu sia uomo o donna. Ma mi sembra un principio da tener fermo anche nel rapporto amoroso.
Scusami.
N.
...
non posso pronunciarmi al riguardo con certezza...
ma io sapevo che, almeno come simbolo, all'appeso sfuggiva la realtà materiale, viveva in sogno, certamente in una prospettiva capovolta dovuta alla sofferenza, il cui dolore sarebbe servito per aiutare anche gli altri.
Questo è quello che io sapevo.
E cmq non era la parte della sofferenza che avevo scelto: il mio interesse era solo nell'immagine, nel capovolgimento totale.
Ti ho detto, non v'era un collegamento netto con i Tarocchi, ma solo con la figura.
O meglio ancora, con una mia visione della figura.
Penso l'iconografia della sofferenza si riferisca più all'appeso come impiccato.
Il mio appeso, se vuoi, vedilo appeso da giostra.
:-)
forse.
Il problema è che alla pazzia riconosco tutto il rispetto di non affidarsi solamente a ciò che è esteticamente accettabile.
Invece, mi sa che la mia non cede totalmente: conserva nelle sue immagini fluide ( che sia bene o male poi non lo so ) la volontà di colpire solo determinati colori.
Pazzia sarebbe altro.
Si sarebbe trovato anche qualche colore meno rispettabile, eppur degno come gli altri d'esistenza e anzi forse più importante nel senso che ci sfugge.
Forse il mio era uno scollegamento senza lasciare troppo i contatti.
Non c'entra un cazzo con il commento,
ma ho appena letto in una lettera del medico che lo teneva in cura all'epoca della pazzia che il mio amato Nietzsche negli ultimi anni della sua vita tra le altre cose s'è imbrattato più volte di escrementi.
Il mio amato Nietzsche.
Gli escrementi.
E' normale, ma il punto è che in questo mio appeso escrementi non ce ne sono :-)......